CHOCABAMBA

A Chocabamba invece sta la Stefy in questo periodo, per ancora una settimana circa da oggi 17 febbraio, come Giusy a Shunqui lei sta facendo la Costura con le bambine del posto e di Pachas. Dalle notizie so che sta bene e si sta divertendo, anche se deve combattere un po con le pulci, un insetto che è normale trovare qui e farsi beccare prima o poi, se stai tanto tempo all’aperto coi bambini. Ma di piu’ sull’attività vi scriverà Stefy, come per Giusy. Del paesino, un villaggio a circa due/tre ore da Pachas, o circa un’ora e mezza col carro, a seconda della strada se è praticabile, vi posso solo far vedere qualche foto poiché ci sono andato solo una volta, poi la strada è stata chiusa, e non ci sono state piu’ occasioni per andarci. È un caserio molto bello, un po isolato come del resto la maggior parte dei caserii sparsi sul fianco della montagna.

Quella che vedete è la piazza centrale, con la chiesa e alcune case attorno. Il paesino si estende su una piana a circa 3700 metri, visibile da Shunqui, ma solo contornata delle piante, mentre le case non si vedono.

Nella seconda foto si vede l’ingresso della scuola primaria, dentro la quale, come a Shunqui, si tiene l’attività. Ci si organizza come si riesce, sistemando e realizzando degli spazi attrezzati che poi potranno servire anche alla scuola stessa, alla comunità stessa. Così l’organizzazione tiene conto della comunità con la quale sta lavorando.

Per portare su il materiale per l’attività abbiamo provato a salire una volta con il carro appunto, ma in seguito abbiamo dovuto arrenderci alla realtà della pioggia del periodo, che a seconda dell’intensità rende le strade impraticabili, come in questo periodo, che son scese due frane. E allora che si fa? Si ricorre al cammino a piedi che diventa il mezzo di comunicazione vitale. E per portar del materiale si ricorre ai muli e ai cavalli. Così anche noi abbiamo fatto e per bene tre viaggi abbiamo consegnato il nostro materiale a ragazzini, con i loro familiari, come questi che stan giocando con me in questo momento, nascondendosi sotto i materassi che devono salire a Chocabamba. Loro caricano i muli e i cavalli e poi partono per la destinazione.

Ora lascio la parola a Stefy..

Un caro saluto a tutti!!! Roby

Oggi sono rientrata a Pachas x un giorno e ne approfitto x scrivervi 2 righe sul PC poi spero che Roby riesca a mandarvi una mail. Questa lettera l’ho scritta i primi giorni in cui ero a Chocabamba…

10 febbraio 2006 – “Chocabamba è uno dei paesi più poveri del Perù, le case sono fatte di fango e paglia e il pavimento è di terra, in casa non abbiamo acqua e la luce non esiste. Se si ha bisogno del bagno si va direttamente nei campi, nella casa dove siamo noi non c’è neanche una stufa ma è talmente piccola che ci si scalda con il fiato e poi per fortuna non fa molto freddo, di solito al mattino c’è sempre il sole e inizia a piovere solo nel pomeriggio.

La gente è molto cordiale con me, il 1° giorno siamo state ospitate (io e 3 altre ragazze dell’oratorio) da una signora poverissima che ha all’attivo la bellezza di 14 figli e il marito l’ha abbandonata per andarsene nella selva… è stata gentilissima con noi ci ha offerto patate e zuppa…in questi giorni credo di essermi fatta un bel po’ di anticorpi.

Il posto è davvero splendido, è un altipiano di quasi 4000 mt. circondato da montagne non tanto alte, ci sono un sacco di piante (eucalipti) e grandi distese verdi. La gente lavora nei campi, ci sono cavalli, asini, muli, maiali e tantissimi cani!! nn preoccuparti Kim tu rimani il mio preferito!! E’ dura abituarsi a questa vita senza comodità e al fatto di non avere nessuno con cui parlare e confidarsi ed infatti questi sono i giorni + duri da quando sono in Perù. Mi mancate tantissimo e non vedo l’ora di riabbracciarvi ma ci separano ancora 5 lunghi mesi che cercherò di vivere il più serenamente possibile imparando da questa gente che ogni giorno trova il coraggio di accettare la sfida della povertà. Domani iniziamo le costure e arriveranno 40 ragazzine da seguire… speriamo in bene.

18 febbraio 2006 – Ad una settimana di distanza dalla precedente lettera posso dirvi che ho vissuto un’esperienza bellissima a contatto con persone straordinarie, ho fatto amicizia con quasi tutte le ragazze e ci sono le bimbette che nn mi mollano un attimo. Ho fatto amicizia anche con il panedero e sua moglie che mi regalano sempre il Pan Ciaqui un pane dolcissimo!! Nn mi mancate più! Scherzo mi mancate ancora ma un po meno :o) domani ritorno a Chocabamba per un altra settimana di tour de force infatti la giornata tipo è:

  • ore 6 sveglia
  • ore 6.30 meditazione
  • ore 7 colazione (pane e una loro specialità chiamata Quacher BUONA!)
  • ore 8 canti
  • ore 9 inizio lavoro (le ragazze ricamano e io anche…. du ball) però ogni tanto scappo dal panedero o dalla signora gentilissima ehehe
  • ore 12 pranzo (con le immancabili cipolle blaaaa)
  • ore 13 giochi
  • ore 14 lavoro
  • ore 17 si scrive un quaderno e ci si scambia delle impressioni
  • ore 18 rosario (tutti i giorni… mi faran santa SANTA STEFY DA CHOCABAMBA nn suona male né?)
  • ore 19 attuazioni ossia recite davanti alla chiesetta, come spettatori la gente di Chocabamba dopo di che offriamo cioccolata calda e pane a tutti i presenti (questo solo al ven e sab)
  • ore 20 cena
  • ore 21 a nanna quasi tutti xchè i responsabili (tra cui anch’io ebbene si!) devono preparare il materiale per il giorno dopo e parlare di eventuali problemi) e questo e tutto un abbraccio forte forte a tutti

ps SCRIVETEMI!!!

x le mie mitiche Amiche: mi mancate tantissimo ma sapete tutte le notti vi sogno e son quasi stufa di vedervi!! ehehe Stefy